Montalcino la patria del Brunello ma non solo

Montalcino

Non lontano da Pienza e dal monte Amiata, troviamo Montalcino, nome che quasi tutti hanno già sentito perchè associato al famoso vino Brunello, pregiato rosso invecchiato apprezzatto in tutto il mondo.
Si trova in una suggestiva zona collinare boscosa a una quarantina di km da Siena e a nord rispetto alla nostra Radicofani.

Probabilmente già abitato in epoca etrusca, Montalcino si sviluppa nel medioevo intorno all’anno 1000, sfruttando la sua posizione privilegiata in altura, attirando artigiani che lavoravano il cuoio, ed è punto di transito della frequentata via Francigena.

Alleato di Siena nelle lotte politiche del ‘500 contro Firenze, divenne il rifugio della nobiltà senese per diversi anni, ma venne poi integrato  nel Granducato di Toscana fino all’unità d’Italia,

Cosa visitare a Montalcino

Il duomo del santissimo Salvatore fu la più importante chiesa in stile romanico del paese, prima di essere ricostruita in stile neoclassico nell’800; la facciata ha sei colonne con capitelli in marmo, mentre sulla sinistra è visibile la torre campanaria.
L’interno diviso in tre navate e due file di colonne, ospita un altare dedicato all’Immacolata Concezione, mentre su entrambi i due lati della chiesa si aprono due cappelle poligonali dedicate alla Madonna e a san Giuseppe.

La fortezza di Montalcino fu costruita alla fine del 1300 da Domenico di Feo e Mino Foresi, e ha una curiosa pianta pentagonale con delle torri angolari e merlate, mentre l’interno ospita spesso spettacoli e rassegne teatrali.
L’accesso al sito è gratuito mentre è a pagamento la possibilità di camminare sulle mura.

Uscendo da Montalcino consigliamo di visitare l’Abbazia di Sant’Antimo,  del XII secolo uno dei più importanti edfici toscani in stile romanico.  Molto godibile è già il percorso che porta al monastero attraverso stradine di campagna, con un panorama composto di colline con vigneti e oliveti e campi di grano, dove si staglia improvvisamente l’abbazia, fondata nel ‘700 secondo una leggenza dal re dei franchi Carlo Magno di ritorno da Roma.
Potremo ammirare la cappella di epoca carolingia che ospita la sacrestia e una cripta, e anche l’interno è interessante, maggiori informazioni e foto si possono trovare qui.

 

Il Brunello di Montalcino e il consorzio

Montalcino è conosciuta soprattutto per i suoi vini, in particolare il famoso Brunello, ma anche il rosso, il sant’Antimo e il Moscardello, che puoi trovare descritti e tutelati dal consorzio vinicolo dedicato.
Il clima mediterraneo secco della zona unito però alle precipitazioni più tipiche dell’Appennino da cui non è lontana, garantiscno un clima mite e ideale per la coltivazioni delle vigne.
Il Brunello nasce nell’800 come varietà del Sangiovese adatta all’invecchiamento, e si sviluppa dopo l’unità d’Italia, quando la sua fama arriva anche all’estero arrivando a rivaleggiare con i vini francesi e trovando un posto speciale tra gli intenditori.
Nella seconda metà del secolo scorso arriva anche a un pubblico più vasto, con la nascita del Doc negli anni ’60, che viene tutelato dal consorzio, per arrivare poi alla denominazione Docg, che lo porta ad essere fra i più apprezzati vini a livello mondiale con il suo caratteristico colore granata brillante e il suo intenso profumo.

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